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Strangozzi: la ricetta della pasta fresca umbra fatta in casa

Preparazione: 10 Min
Cottura: 20 Min
Riposo: 30 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 2 persone
A cura di Fabiola Fiorentino
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ingredienti
per la pasta fresca
Farina 00
125 gr
semola rimacinata di grano duro
125 gr
Acqua fredda
130 ml
Olio extravergine di oliva
1 cucchiaio
per il condimento
Polpa di pomodoro
800 gr
Aglio
1 spicchio
Prezzemolo
1 ciuffo
Olio extravergine di oliva
q.b.
Sale
q.b.
pepe
q.b.
ti serve inoltre
semola rimacinata di grano duro
q.b.

Gli strangozzi sono un formato di pasta fresca tipico della zona di Foligno e di Spoleto, ma diffuso in tutta l’Umbria e in molte regioni dell’Italia centrale. Conosciuti anche come stringozzi, strengozzi o umbricelli, vengono preparati, senza aggiunta di uova, con una miscela di farina di grano tenero e semola rimacinata di grano duro, olio extravergine di oliva e acqua ghiacciata.

Una volta preparata la sfoglia e stesa in uno strato sottile, questa viene arrotolata su se stessa e poi tagliata a rondelle di circa 3 mm di larghezza. Otterrai così una pasta lunga a sezione rettangolare, che ricorda le classiche tagliatelle o fettuccine, da lessare in acqua bollente leggermente salata e condire poi a piacimento secondo il gusto personale.

In questa ricetta abbiamo insaporito gli strangozzi con un sughetto semplice, trattenuto alla perfezione dalla superficie ruvida e porosa della pasta, e abbiamo ultimato poi la preparazione con una manciata di prezzemolo fresco tritato al coltello, come tradizione spoletina vuole: ma se preferisci puoi sostituire la polpa di pomodoro con le salse preferite, e portare in tavola il piatto per qualsiasi pranzo o cena di famiglia.

Piccola curiosità: oggi è possibile gustare gli strangozzi tutto l'anno nei ristoranti e nelle trattorie locali, ma forse non tutti sanno che in passato, questa squisita specialità umbra, veniva cucinata soprattutto nel periodo di Natale e Carnevale, e per i banchetti di festa.

Scopri come preparare gli strangozzi seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche gli scialatielli fatti in casa.

Come preparare gli strangozzi

Setaccia le farine in una ciotola 1.

Miscela le polveri con un cucchiaio 2 e disponile a fontana.

Versa a filo l’acqua fredda 3 e inizia a impastare, quindi aggiungi l'olio extravergine di oliva.

Prosegui a lavorare il composto fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo 4; quindi avvolgilo con un foglio di pellicola trasparente e lascia riposare in frigo per una mezz'ora.

Trascorso il tempo di riposo, stendi l'impasto con un matterello 5, su un foglio di carta forno cosparso di semola, a 2 mm di spessore.

Arrotola la sfoglia su se stessa in modo da ottenere un cilindro e, con un coltello ben affilato, taglialo a rondelle 6 di circa 3 mm di larghezza.

Srotola gli strangozzi ottenuti, sistemali su un tagliere e spolverizzali con altra semola 7 per non farli attaccare.

Prepara il condimento: lascia imbiondire l'aglio in una padella con un filo d'olio 8.

Unisci la polpa di pomodoro, aggiusta di sale e di pepe, e mescola con un mestolo di legno 9.

Lascia cuocere la salsa di pomodoro per una decina di minuti, quindi lessa gli strangozzi in acqua bollente leggermente salata, scolali e versali direttamente nella padella con il condimento 10.

Salta la pasta su fiamma viva per qualche istante 11.

Distribuisci gli strangozzi nei piatti individuali, profuma con una manciata di prezzemolo tritato 12, porta in tavola e servi.

Consigli e varianti

A piacere puoi ultimare il piatto con una manciata di parmigiano, oppure puoi insaporire il sugo con del peperoncino tagliato a rondelle.

Se desideri puoi cimentarti con tante variazioni sul tema e condire gli strangozzi con un ragù di funghi porcini, asparagi saltati sul fuoco, quando di stagione, oppure con prodotti di eccellenza norcini: come la salsiccia, da sbriciolare e rosolare in padella con la panna fresca, e gustare poi con una spolverizzata di pecorino stagionato di Norcia, o del pregiato tartufo nero, da grattugiare preferibilmente sulla pasta solo poco prima del servizio, così da preservarne tutto l’aroma.

Conservazione

Gli strangozzi, se conditi, vanno consumati caldi e al momento. In alternativa si conservano in frigo, senza pomodoro, per 2-3 giorni massimo.

Storia e origini degli strangozzi

Gli strangozzi sono un piatto appartenente alla cucina povera che affonda le sue radici nel lontano Stato Pontificio del XVI secolo. L’origine del nome è abbastanza singolare: sembra che ai tempi alcune decisioni prese dalle autorità ecclesiastiche, come quella di aumentare il dazio sul sale, avessero fatto crescere l’ira della popolazione locale la quale, in un moto di ribellione, decise di strangolare alcuni prelati con le stringhe delle scarpe. Da qui il nome strangozzi (strangola gozzi), confezionati da allora, proprio in memoria di quelle giornate rivoluzionarie, in modo da ricordare nella forma i caratteristici lacci in cuoio.

Oggi, per via di questa curiosa vicenda, gli strangozzi vengono erroneamente confusi con gli strozzapreti: tipologia di pasta fresca dalla storia e dal formato differenti.

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