Con il caldo che impera è praticamente impossibile evitare la sangria: decine sono le varianti di questo drink tipicamente iberico a base di vino. Potremmo definirlo "il punch più famoso al mondo", perché fa parte di quella categoria di drink con almeno 5 elementi e con un basso grado alcolico. Il successo della sangria sta proprio nella possibilità di variare il gusto cambiando anche solo un elemento, nella semplicità della preparazione e nel colore unico nel suo genere: il termine "sangria" evoca il sangue, grazie al rosso acceso con cui si presenta il prodotto. L'origine di questa bevanda è antichissima e attribuita ai contadini portoghesi in epoca pre-romana. Vediamo insieme la storia della sangria e la ricetta per farla perfetta.
La sangria è perfetta per i picnic e i pranzi con tante persone perché la prepari e poi lei sta lì, pronta per essere versata nei bicchieri di chi vuole qualcosa di dolce da bere. In molti associano questa bevanda agli aperitivi ma è un po' una forzatura: la sangria è zuccherina per definizione, mentre la storia dell'aperitivo è tutta incentrata sul gusto amaro.
La storia della sangria è strettamente legata alle zone di produzione e al vino da cui si ricava: anche se la associamo alla Spagna (giustamente, perché è la bevanda tipica), è bene sottolineare che ci sono tante ricette diverse a seconda delle regioni di appartenenza. La versione più comune è col vino rosso, da qui il nome di "sangria", ma altrettanto storica è la sangria della Catalunya, realizzata con spumanti e altri vini bianchi. Anche in Argentina, Cile e Venezuela ci sono delle versioni locali, per questo è così difficile, se non impossibile, arrivare a una ricetta storica e unitaria.
Le origini di questo drink le ritroviamo già ai tempi dei Greci e dei Romani: sono stati loro i primi a mescolare vino, zucchero, spezie e altri ingredienti disponibili nella zona. Di questo "punch" ne abbiamo già parlato in realtà: è il primo "cocktail" da aperitivo della storia, il celebre vinum hippocraticum, un vino bianco e dolce con dittamo, assenzio, ruta che serve a stimolare la digestione dei pazienti. Il vino miscelato conquista un po' tutto l'Impero e trova terreno fertile nella penisola iberica fino al 711, periodo in cui la tradizione enoica soccombe alle invasioni islamiche: la sangria scompare per 700 anni.
Il 1492 è un anno fondamentale che segna la storia con alcuni eventi epocali: la caduta di Granada che scaccia i Mori, la cacciata degli ebrei che pone fine all'Inquisizione alla corte di Castiglia cominciata nel 1478 e ovviamente la scoperta dell'America. Con la "nuova" penisola iberica fatta di Stati nazionali, ritornano le produzioni di vino e, di conseguenza, torna in grande stile anche la sangria sulle tavole di portoghesi e spagnoli. A partire dal 1500 comincia la sperimentazione sui diversi vigneti: tradizionalmente per la sangria, ancor oggi, si usa il tempranillo spagnolo (e altri vini della Rioja) a cui vengono aggiunti a macerare agrumi locali.
Per un paio di secoli la sangria resta nei confini dell'Impero ma già dal 1700 sconfina in Inghilterra e Francia e, soprattutto in quest'ultima, viene adorata dai cittadini locali. La tradizione vitivinicola francese unita alla fantasia ispanica porta a galla una serie di miscelazioni straordinarie, con i vini francesi usati come base alcolica. I nostri "cugini" cominciano a produrre la sangria bianca, la sangria di pesche (tanto simile al vino con le percoche che si fa a Napoli), perfino la sangria frizzante con lo champagne (anche se all'epoca non esisteva con questo nome).
L'emigrazione spagnola verso gli Stati Uniti cominciata con i Borbone e intensificatasi con la dittatura franchista porta questa bevanda in America, prima nei ristoranti spagnoli e poi con i locali più borghesi della East Coast. I newyorkesi in particolare adorano questo drink tanto semplice quanto buono e negli anni '60 nasce una vera e propria sangria-mania grazie a una grande intuizione del governo spagnolo: alla New York World’s Fair 1964, l’Expo del 1964 tenutosi nella Grande Mela, il padiglione della Spagna presenta in pompa magna questa bevanda come simbolo nazionale. Da allora l'America tutta non ha potuto più farne a meno, facendola diventare un vero e proprio trend per i decenni successivi.
Oggi le cose sono un po' cambiate e gli sviluppi del mondo della mixology hanno portato sapori da ogni parte del mondo un po' ovunque. La sangria resta un piacevole svago e molte aziende hanno cominciato a produrre delle bottiglie pre-miscelate. Fai attenzione a queste ultime però: secondo la normativa europea tutte le sangrie devono essere prodotte su territorio spagnolo o portoghese e devono avere meno del 12% di alcol sul volume.
Come abbiamo detto, non fossilizzarti al 100% sulla ricetta e prova a spaziare tra ciò che hai in casa: divertiti nella preparazione, sperimenta. Questa ricetta è una versione tradizionale spagnola comune ma nulla ti vieta di usare un vino diverso ad esempio, magari italiano perché più facile da trovare.
Come abbiamo detto, non fossilizzarti al 100% sulla ricetta e prova a spaziare tra ciò che hai in casa: divertiti nella preparazione, sperimenta. Questa ricetta è una versione tradizionale spagnola comune ma nulla ti vieta di usare un vino diverso ad esempio, magari italiano perché più facile da trovare.
Taglia la frutta e comincia con l'inserire la mela nella brocca (usa il recipiente più capiente che hai) in cui andrai a macerare il tutto 1.
Taglia la frutta e comincia con l'inserire la mela nella brocca (usa il recipiente più capiente che hai) in cui andrai a macerare il tutto 1.
Aggiungi poi l'arancia tagliata a spicchi e sbucciata e poi le fragole 2.
Aggiungi poi l'arancia tagliata a spicchi e sbucciata e poi le fragole 2.
Termina inserendo tutti gli altri frutti, quindi mirtilli e pesche, e aggiungi un pizzico di cannella e 2 o 3 chiodi di garofano per dare la nota speziata alla tua sangria 3.
Termina inserendo tutti gli altri frutti, quindi mirtilli e pesche, e aggiungi un pizzico di cannella e 2 o 3 chiodi di garofano per dare la nota speziata alla tua sangria 3.
Ora è il momento dello zucchero di canna 4.
Ora è il momento dello zucchero di canna 4.
E del vino rosso. Svuota l'intera bottiglia e scegli un vino dall'alta gradazione, possibilmente corposo. I prodotti più usati in Spagna sono Grenache, Garnacha o Monastrell, prodotti nella zona della Rioja ma puoi usare anche vini italiani come Cannonau di Sardegna, Colline Novaresi, Salice Salentino rosso o Bonarda non frizzante dell'Oltrepò Pavese. È bene puntare su una gradazione importante perché la sangria sarà diluita con acqua e ghiaccio che abbasseranno drasticamente il livello di alcol del prodotto. Scegliere un vino con un basso contenuto alcolemico rischierebbe di rendere la tua sangria un po' troppo zuccherina, senza quella giusta spinta che si cerca in un punch 5.
E del vino rosso. Svuota l'intera bottiglia e scegli un vino dall'alta gradazione, possibilmente corposo. I prodotti più usati in Spagna sono Grenache, Garnacha o Monastrell, prodotti nella zona della Rioja ma puoi usare anche vini italiani come Cannonau di Sardegna, Colline Novaresi, Salice Salentino rosso o Bonarda non frizzante dell'Oltrepò Pavese. È bene puntare su una gradazione importante perché la sangria sarà diluita con acqua e ghiaccio che abbasseranno drasticamente il livello di alcol del prodotto. Scegliere un vino con un basso contenuto alcolemico rischierebbe di rendere la tua sangria un po' troppo zuccherina, senza quella giusta spinta che si cerca in un punch 5.
Versa ora il succo d'arancia 6.
Versa ora il succo d'arancia 6.
Infine il brandy, possibilmente spagnolo. Molti preferiscono il rum, sta a te la scelta. 7.
Mescola tutto per bene e poi lascia macerare il tutto per una notte in frigo. Se hai fretta per degli ospiti improvvisi bastano anche solo un paio d'ore a refrigerare ma ti sconsigliamo di abbassare troppo i tempi di macerazione della frutta, altrimenti la sangria risulterà troppo "vinosa" 8.
Mescola tutto per bene e poi lascia macerare il tutto per una notte in frigo. Se hai fretta per degli ospiti improvvisi bastano anche solo un paio d'ore a refrigerare ma ti sconsigliamo di abbassare troppo i tempi di macerazione della frutta, altrimenti la sangria risulterà troppo "vinosa" 8.
Una volta pronta riempi il bicchiere più o meno a metà con frutta e sangria e aggiungi il seltz o l'acqua frizzante alla fine, prima del servizio. La sangria deve essere sempre molto fredda quindi consigliamo anche l'uso di qualche cubetto di ghiaccio. Non c'è niente di peggio di una sangria a temperatura ambiente. Enjoy!
Ci auguriamo di no ma può capitare: fortunatamente la sangria può essere conservata in frigo ma con delle raccomandazioni. Evita di tenerla più di tre giorni, ma soprattutto ricorda di togliere tutta la frutta in eccesso dalla brocca di vino perché potrebbe ammorbidirsi troppo e far andare a male tutto il prodotto.
La sangria ha tantissime varianti date dalla facilità della preparazione e dall'inventiva dei bartender che si sono ingegnati con questo prodotto. La fantasia non ha limiti e anche tu puoi creare da solo a casa la tua versione della sangria, magari con qualche chiodo di garofano in meno e qualche altra spezia in più. Ci sono però delle varianti riconosciute, diventate celebri nel corso degli anni: